Per la terza volta è stato all'ordine del giorno il
punto: Proposta di scheda progettuale in area da precisare art. 60 NTO del PI.
Determinazioni.
L'argomento all'ordine del giorno era di rilevante
importanza per un'azienda florovivaistica del camposampierese.
La questione
girava attorno due punti fondamentali:
a) un abuso edilizio che l'azienda avrebbe commesso
realizzando una pavimentazione in cemento all'interno di alcune serre.
b) una porzione di serra (costruzione regolarmente
autorizzata) in cui l'azienda svolge un attività di commercio all'ingrosso (di fiori e piante) non consentita in zona agricola e che costituisce una variazione essenziale
rispetto al progetto approvato.
Il punto è stato inserito d'urgenza mercoledì 19
all'ordine del giorno per il 20 dicembre. Il consiglio del 20 dicembre si era
concluso con un clima tesissimo in consiglio sulla questione con la minoranza
che per protesta abbandona l’aula infuriata con il sindaco Domenico Zanon.
La discussione è quindi stata spostata a un nuovo
consiglio comunale del 27/12 dove però
al momento del voto tra le assenze della maggioranza e l'abbandono dell'aula
della minoranza è mancato il numero legale.
Oggi finalmente quello che sembra l'ultimo atto della
vicenda: dopo una lunga premessa del sindaco Domenico Zanon la maggioranza, a
ranghi ridotti è andata al voto dichiarandosi contraria alla proposta di scheda
progettuale in area da precisare art. 60 NTO del PI.
La votazione ha potuto avere luogo solo in virtù del
fatto che si trattava di un adunanza di seconda convocazione( che "è
validamente costituita purché intervengano un
terzo dei consiglieri assegnati per legge all’ente, senza computare a tale fine
il Sindaco").
In aula non era presente la minoranza come preannunciato
da una comunicazione fatta pervenire al presidente del consiglio comunale
dal capogruppo di minoranza Oriano
Squizzato.
Sullo sfondo la questione di un azienda in bilico tra il
poter proseguire la propria attività volumi e dipendenti attuali
(alcuni presenti in aula) ed il vedersi costretta a demolire le
strutture funzionali al commercio, non consentito in zona agricola, realizzate
con permesso provvisorio del 2010.